In questo articolo parlerò della mia ultima lettura: The Nowhere Girls di Amy Reed.

Volevo leggere questo romanzo da un po’ perché una delle tre protagoniste è autistica. Per qualche anno, temendo di trovarmi davanti l’ennesima rappresentazione stereotipata, ho rimandato la lettura finché qualche mese fa non l’ho suggerito a un’altra persona autistica che cercava romanzi con protagonisti neuroatipici e la sua recensione mi ha fatto passare ogni dubbio.
La ragazza autistica si chiama Erin, le altre due protagoniste sono Grace, figlia del pastore della Chiesa Battista; una donna molto particolare che è stata cacciata dalla Comunità per i suoi ideali considerati troppo liberali e Rosina, ragazza messicana lesbica che sogna di creare una band punk femminile.
Andando avanti con la lettura ho capito che questo Young Adult porta con sé tanti temi che ognuno dovrebbe conoscere, oltre all’Autismo: il libro parla di un gruppo di ragazze che lotta contro i soprusi che l’essere donna comporta, soprattutto le violenze sessuali le quali spesso sono considerate colpa della vittima e quindi la persona viene invalidata. La causa scatenante che fa nascere il gruppo delle Nowhere Girls è lo stupro subito da Lucy Moynihan, che è stata costretta a trasferirsi altrove dopo aver tentato di denunciare il gruppo di aggressori.
Erin mi è entrata subito nel cuore e ho capito che non era affatto stereotipata dopo questa descrizione:
“Sono tutti convinti che Erin non capisca la gente. E’ una vita che glielo ripetono. E invece le emozioni chiare le riconosce benissimo. Sa cosa significa piangere. Conosce il suono delle grida di rabbia. Delle prese in giro. Nota le occhiatine che si scambiano gli altri , quando le sbatte per sbaglio contro le pareti nel girare l’angolo, quando a lezione le sfuggono frasi inappropriate, quando si sfrega le mani così forte da fare rumore. Sono quelle più velate che la confondono, come l’ironia, i sentimenti malcelati, le bugie. Ha passato ore e ore a impararle a farsi insegnare a leggere le espressioni del viso e interpretare il linguaggio del corpo. Si è allenata a prestare attenzione, a studiare i rapporti umani con un’intensità tale da fare a gara con gli psicologi e i romanzieri. Perchè non è sempre intuitivo, e lei è una marziana che vede cose che gli umani non possono neanche immaginare.“
Questa descrizione mi ha fatto tirare un sospiro di sollievo: finalmente ho trovato una protagonista autistica che mette in chiaro che la nostra empatia esiste nonostante le difficoltà a capire le emozioni e i comportamenti altrui.
La madre di Grace, il pastore Robin Salter, è una predicatrice controversa. Leggere i suoi sermoni è stato potente perché la donna cerca di aprire gli occhi alla comunità su ciò che li rende bigotti. Nella vecchia Comunità di Adeline era considerata pazza perché è caduta da cavallo e i discorsi liberali non erano graditi. Grace è la nuova arrivata che prende a cuore la storia di Lucy e decide di creare questo gruppo dove le ragazze trovano il coraggio di lottare contro i soprusi subiti. Esiste un blog chiamato I veri uomini di Prescott in cui le ragazze vengono completamente oggettificate e classificate in base alla bellezza e alla prestazione sessuale che hanno avuto con il ragazzo identificato come gestore del blog.
Rosina Suarez vive con la madre e la nonna. La madre è intransigente e la ragazza rischia più di una volta di essere cacciata di casa. Deve badare ai cugini e lavorare come cameriera nel ristorante messicano di famiglia. Le aspettative della madre pesano come macigni su di lei e un solo passo falso può costarle caro. Lei ed Erin sono migliori amiche e lei ha imparato a conoscerla andando oltre la Sindrome di Asperger e le cosiddette stranezze che la condizione si porta dietro. La lascia parlare del suo interesse assorbente, ovvero gli animali marini – la ragazza vuole diventare biologa marina – senza interromperla mai. Attraverso la sua amica, Erin può comprende meglio i sottintesi, l’ironia e a non rischiare di offendere gli altri dicendo cosa pensa. Oltre a questo, il suo orientamento sessuale può essere un ulteriore motivo per cui la madre potrebbe cacciarla. Rosina è più fragile di quanto dà a vedere.
Mi azzardo a dire che questo Young Adult vada proposto anche nelle scuole proprio per il tema fondamentale della storia e per tutti quelli legati alle tre protagoniste. Non è da prendere sottogamba. Ho letto un passaggio nella storia di Erin che mi ha turbato parecchio ma parlarne purtroppo sarebbe spoiler. Vi dico solo che nasce da come la nostra condizione viene vista in certi contesti dato che il linguaggio del corpo non viene inteso e fa pensare che la persona non sappia dare consenso.
Non ho altro da aggiungere, spero vi abbia incuriosito,
Cate L. Vagni